E-commerce – Netcomm Forum 2009 – Una breve relazione

Come preannunciato c’è stato oggi il forum sull’e-commerce “E-commerce – Netcomm Forum 2009”.

Ecco un report della prima mattinata.

9.30 – Con pochi minuti di ritardo Roberto Liscia, presidente di NETCOMM, apre ufficialmente il convegno.

Parte leggendo una lettera del ministro dello sviluppo economico Claudio Scaiola che si complimenta per l’iniziativa e si rammarica per non poter essere presente.
Seguono un po’ di doverosi convenevoli.
Ecco una sintesi dell’intervento:

“Netcomm ha come obiettivo lo sviluppo dell’e-commerce italiano. Da poco è stato introdotto il sigillo Netcomm che dà una certificazione e delle garanzie su un certo tipo di comportamento di chi lo adotta welke titels downloaden netflix. Uno degli scopi di Netcomm è anche controbilanciare l’informazione negativa data da molti giornalisti che perseguono solo il sensazionalismo. Netcom fa parte di Assinform che a propria volta fa parte di Confindustria.
Tra gli altri obiettivi dell’associazione si distinguono il networking tra i soci e iniziative di comarketing e convenzioni soprattutto per quanto riguarda la logistica e le banche.
Riassumendo le principali attività di Netcomm sono:
1. Area Blog: scambio di opinioni con i soci
2. Attività di lobbing
3. Workshop
4. Ricerche (Politecnico di Milano e GFK Eurisko)

Le ricerche che verranno presentate oggi sono (purtroppo, ndr) ricerche disoponibili solo a pagamento.
I settori che sono stati considerati sono cinque: Viaggi, Editoria, Elettronica, Abbigliamento e … me lo sono perso.
Il costo di ogni report  è di 500 Euro. È previsto uno sconto per chi ne compra più di uno e un ulteriore sconto del  20% per soci .

  • Per la prima volta in Italia aumentano in percentuale le vendite dei prodotti rispetto a quelle dei servizi che erano tradizionalmente la parte forte dell’e-commerce italiano samsung not possible file too large.
  • L’ecommerce nel 2008 rispetto al 2007 è cresciuto mediamente del  15% in USA, del 20% in Europa, del 23% in Estremo Oriente e del 18% in Italia.
  • Il potenziale degli acquirenti online ha raggiunto 1,5 miliardi di persone.
  • Il valore dell’e-commerce in Italia di aggira sui 5 miliardi di euro,in Francia sui 15, in Germania sui 30, e in UK sui 50. L’Europa globalmente raggiunge i 130 miliardi di Euro contro i  180 degli USA che sono confrontabli come popolazione.
  • Solo 9 milioni di italiani comprano online, 27 milioni in UK e 16 milioni in Francia.
  • Sulla popolazione online in Italia circa il 33% fa acquisti on line contro il 75% di UK e il 55% della Francia.
  • La percentuale invece di utenti italiani connessi da casa (non dall’ufficio) a internet è del 31%, contro la media europea del 52%, del 45% della spagna, del 55% della Germania, il 57% della Francia e il 62% della Gran Bretagna. Ovviamente gli acquisti sono molo correlati all’accesso da casa.
  • L’acquisto transfrontaliero in Europa è solo del 7% in Italia è ancora più modesto dato i problemi dovuti alle barriere linguistiche e alla logistica (che è eccessivamente cara e inefficiente, ndr) frühere office versionen herunterladen.
  • Gli e-buyer, ossia i compratori online, sono mediamente giovani (meno di 35 anni) e appartengono a classi sociali alte(per praticità dell’acquisto on line), medie(per risparmiare) e in misura molto minore basse.
  • I principali problemi per gli utenti europei sono: i prezzi delle spedizioni (2%), la sicurezza (1%) e il timore di non essere soddisfatti (5%). Anche in questo caso la situazione (da paleolitico, ndr) dell’Italia si fa sentire e le percentuali sono rispettivamente le seguenti:  4%, 6% e 10%. Se poi volessimo confrontarci con la Danimarca (0%,2%,0%) o la Germania (2%,0%,6%) non ci resterebbe che citare Troisi: “Non ci resta che piangere!” (ndr).
  • Soddisfazione del cliente:  il 21% ha visitato un blog di una marca, il 15% ha informato un altro web user, il 50% è sensibile al giudizio di altri roblox auf ps4 herunterladen.
  • Chi è soddisfatto tende a riacquistare online. Chi è soddisfatto da acquisto online è per il 38% più predisposto ad acquistare off-line.
  • Le persone soddisfatte sono per il 60% più propense ad acquistare on-line e a consigliare il prodotto. (qui mi sono un po’ perso…)

La praola passa quindi a Edmondo Lucchi (GFK Eurisko) Federica Ronchi (Consigliere Netcomm)

Vengono presentate due ricerche quella di Eurisko e gli aggiornamenti (consuntivo) di quella fatta dall’Osservatorio del Politecnico di Milano di cui ho fatto un report alla presentazione di novembre.

Scenario dell’ecommerce e infocommerce.

  • La crescita è continua e costante: con 20 milioni utenti abituali e 30 milioni di italiani che hanno accesso a Internet.
  • Chi compra dice di volere comprare nuovamnte  on-line, chi non ha mai comperato è invece scettico.
  • In Italia occorre tenere conto anche del fatto che il 50% delle donne non lavora (lavora cioè in casa, ndr) e  ha quindi più tempo per acquistare off-line.

Partono dunque una serie di slide di dati che riportano la data del maggio 2008 ma penso si tratti di una simpatica svista.

  • La resistenza all’acquisto (utenti che preferiscono vedere i prodotti  e parlare direttamente con il commerciante) e la sfiducia nei pagamenti on-line stanno diminuendo ma molto lentamente whatsapp images for free. In otto anni è calata del 7% dal 60% del 2000 al 53% del 2008.
  • Per quanto riguarda i pagamenti on-line Paypal, dopo una forte crescita dalla sua introduzione in Italia, negli ultimi 12 mesi è restato costante.
  • Info commerce (chi cioè si è informato online ma magari ha acquistato off-line) è aumentato ma di pari passo alla (lenta e inadeguata, ndr) crescita delle connessioni.
  • Il monte ore di collegamento a internet dal 2000 al 2008 è passato da 100 a 500 ore (all’anno?).
  • Molto probabilmente una delle cause è il social network.
  • In Italia sembra che la gente sia diffidente dei pareri online (in totale contrasto con quello che avviene nel resto dl mondo, ndr).

Purtroppo durante la presentazione della seconda ricerca sono dovuto uscire. Riporto solo qualche stralcio:

  • Gli acquirenti potenziali in Italia sono 5,6 milioni (chi ha acquistato almeno una volta) a cui vanno aggiunti circa 2 milioni di potenziali per un totale di circa 7,7 milioni airdroid kostenlos downloaden.
  • I settori considerati sono: Elettronica di Consumo, Turismo, Libri cd dvd, biglietteria e abbigliamento.

Prima dell’Intervento di Alessandro Perego (Politecnico di  Milano) e Edordo Giorgetti (consigliere Netcomm), Roberto Liscia osserva che “adesso l’e-commerce va declinato con il proprio modello di business, operando sui differenti canali e secondo il proprio brand. Ogni compratore è differente non basta più un anonimo negozietto online. Il web non è solo un oggetto informatico ma deve essere integrato sul canale e sul proprio mercato. Il web non è appiattente. Il web rende trasparente  il prezzo ma ci sono anche altre leve quali la comunicazione, la presentation e il servizio.”

Vediamo dunque il consuntivo 2008 e una previsione per il 2009.

  • L’Osservatorio sul Commercio elettronico del Politecnico di Milano esiste dal 1999 ed è giunto a pubblicare l’ottavo rapporto.
  • Il rapporto esamina il lato offerta (aziende che vendono) mentre quello di Eurisko si base su indagini presso i consumatori (lato domanda).
  • Vengono considerate le vendite di siti italiani ad italiani e stranieri.
  • I dati sono raccolti esaminando i principali fatturati delle aziende e facendo 100 interviste nel dettaglio herunterladen.

Consuntivo  2008

  • 2007 5 miliardi di Euro, a novembre si pensava che nel 2008 si arivasse a 6,1 in realtà a consuntivo si è arrivati a 5,9 miliardi. La crescita è stata buona (rispetto al 2007 +18 %) ma meno degli anni precedenti  rispettivamente 23% (2007 su 2006), 45% (2006 su 2005) e 42% (2005 su 2004).
  • Vedendo i differenti settori i trend sono stati: Turismo +21%, abbigliamento +50% (direi che la maggior parte è dovuta all’eccellente lavoro di Yoox, ndr), editoria +27%.
  • Incrementi sotto la media per assicurazioni,  informaticae elettronica, groucery (cibo) e altro (ricariche telefoniche e C2C, sostanzialmente eBay).
  • Mia nota: sarebbe bello che le due ricerche fossero coordinate per lo meno sulla divisione del mercato in settori in modo da rendere i dati più facilmente confrontabili bluetooth herunterladen.
  • Il valore medio dell’ordine è stabile e intorno ai 250 euro, con un calo per il settore turismo e informatica.
  • Invariata pure la suddivisione tra pureplayer (mono canale) circa il 50% e chi agisce multicanale.
  • Interessante notare che sia nel Food sia nel no Food la GDO (Grande distribuzione) non è praticamente presente sul Web.
  • Le percentuali di ripartizione per Europa, Usa e Italia nei differenti settori sono le seguenti:
    • Abbigliamento:  14%, 10%, 3%
    • Graucery: 11%, 7%, 1%
    • Home products 12%, 8%,0%
  • Il relatore osserva che non è possibile acquistare mobili online in Italia, mi viene al volo da citare l’eshop di Ikea ma forse è una caso irrilevante e taccio.
  • La ripartizione tra prodotti e servizi in Italia è una anomalia con 1/3 prodotti e 2/3 servizi che è l’eatto opposto di quanto avviene in Europa e USA.
  • Anche nei primi Top 20  solo 4 vendono prodotti mentre 16 vendono servizi.

Previsioni e-commerce per il 2009?

  • Primo trimestre 2009 (1280 miliardi)+ 0% rispetto al 2008. In Usa si è registrato un -4%.
  • Nei vari settori:  turismo -3%, elettronica  -4%, abbigliamento +36%, Editoria +19% e Groucery +11%
  • Si aspetta un 2009 in stabilità rispetto al 2008 herunterladen.
  • Per quello che riguarda il turismo il ticketing sarà probabilmente stabile ma ne risentiranno i viaggi. Occorre tenere conto che il turismo darà risposte nella seconda parte dell’anno.
  • Tutti i settori riducono mediamente le crescite di un 10% rispetto a quelle degli anni passati.
  • Inversione di tendenza è da considerarsi però congiunturale e non strutturale.
  • In realtà gli ordini cresceranno di un +10% ma si ridurrà lo scontrino medio. Occorrerebbe capire se la diminuzione dello scontrino è dovuto a minori acquisti o a un calo dei prezzi.
  • Delle aziende che fanno e-commerce l’80% si aspetta una crescita nel 2008 e solo il 16% prevede che diminuirà. Quasi la metà si aspetta un +20%.
  • Il valore assoluto delle vendite all’estero sarà probabilmente un +20%.
  • L’e-commerce rimane un settore concentrato dove le 20 aziende Top rappresentano i tre quarti dell’intera torta herunterladen.
  • Meno dello 0,2% le frodi on-line grazie al fatto che vengono utilizzati strumenti sempre più sofisticati.

Applausi…

La parola passa a Stefano Pileri  (T&O di Telecom) e Vice Presidente di CSIT (Federazione per la crescita dell’economia digitale).

Vengono dati un po’ di dati sulla situazione italiana:

  • Famiglie senza collegamento a Internet: 10 milioni su 23/24 milioni di famiglie. Quindi più della metà.
  • Di queste 9 milioni di famiglie si collegano a Internet da casa con linea fissa e 1,5 milioni si connettono da cellulare o dispositivi mobili.
  • Dati sulla infrastruttura: la copertura ADSL raggiunge il 96 % della popolazione, quella mobile l’80%.

I dati sulla diffusione delle ADSL mi sembrano talmente inverosimili che mi sento libero di alzarmi e abbandonare la conferenza.

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